Gennaro Gattuso in netto vantaggio nello scontro diretto con Vincenzo Montella. I numeri premiano Rino, i tifosi anche.
Milan, Gennaro Gattuso meglio di Vincenzo Montella. Lo dicono i numeri, l’allenatore inesperto ha già superato l’eroe della Supercoppa italiana in questi primi mesi alla guida della formazione rossonera.
Sono 21 i punti conquistati da Rino in 11 partite, uno in più di quelli raccolti da Montella in 14 gare di campionato. Il Milan ha cambiato passo e la differenza non è solo numerica: la squadra gioca bene, corre e ha preso fiducia nei propri mezzi, sia come collettivo che nei singoli.
Ora si corre
Sia in classifica che in in campo. Il Milan di Gennaro Gattuso corre, questa è la prima differenza anche abbastanza evidente. I problemi di condizione con Montella non sono un segreto e l’esonero di Marra è stato il disperato tentativo di invertire rotta. Fallito.
Rino ha dovuto far fronte anche all’addio di Innaurato, eppure non ha fatto drammi: ha scommesso fortemente sul suo staff e ha puntato tutto sul duro lavoro.
Nonostante gli impegni ravvicinati e il poco turnover esercitato dal tecnico, in occasione della sfida contro la Sampdoria il Milan ha fatto vedere raddoppi di marcatura in fase difensiva e continue sovrapposizioni in attacco, cose che non fai se non hai una straordinaria condizione di forma.
Lo spogliatoio dalla parte di Gennaro Gattuso
Se Montella ha fallito nell’arduo compito di mantenere gli equilibri nello spogliatoio dopo la faraonica campagna acquisti fatta in estate da Massimiliano Mirabelli, Gattuso è entrato nello spogliatoio con umiltà e determinazione riuscendo a farsi amare da tutti, dai fedelissimi e dai giocatori meno impiegati.
C’è chi lo guarda storto e lo stesso tecnico lo ammette in televisione in slanci di genuina semplicità che colpiscono. Ma il segreto di Gattuso è quello di non mollare mai. Anche sul risultato di 3-0 a favore il tecnico tiene altissima la pressione sulla squadra e chi entra segna e festeggia perché sa che la partita non è finita fino al 90′. A prescindere dal risultato. Fabio Borini docet.
Insomma, non chiamatelo traghettatore, ora Gattuso è un idolo.
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